Vucevic spiega di essere contrario a trasformare le forze di sicurezza in forze armate, per creare l’esercito del Kosovo.
Le tensioni in Kosovo e Metohija si sono intensificate il 6 dicembre 2022, con la presa di controllo dei locali delle commissioni elettorali nel nord del Kosovo. Dopo che i poliziotti del Kosovo hanno invaso e bloccato la parte settentrionale di Kosovska Mitrovica, è stato arrestato un ex poliziotto serbo, per cui i serbi hanno eretto barricate lungo un’autostrada in diverse località. Il 28 dicembre la situazione di stallo si è allentata, dopo aver un accordo con i leader del Kosovo sulla crisi tra i due Paesi.
Una minaccia per la Serbia
Dopo l’incontro con i giornalisti di lunedì, il ministro della Difesa della Repubblica e il vice primo ministro Milos Vucevic ha affermato che la situazione in Kosovo e Metohija rimane la più grande minaccia alla sicurezza della Serbia.
“Negli ultimi tempi le cose si sono calmate, ma stiamo osservando da vicino la situazione nel territorio serbo, gli sforzi delle forze di sicurezza del Kosovo nella sfera delle infrastrutture e la loro cooperazione con la missione della Nato”, ha detto Vucevic, spiegando di essere contrario alla trasformazione delle forze di sicurezza in forze armate.
Ciò porterebbe alla creazione del cosiddetto esercito del Kosovo. “Questa è stata la principale sfida e minaccia per il nostro paese e stiamo analizzando la situazione, prendere decisioni e adottare misure specifiche”, ha aggiunto l’alto funzionario.
